Il ministro degli interni di estrema destra dell’Italia, Matteo Salvini, è stato costretto ad abbandonare il suo sostegno ad una politica controversa in una città del nord che ha portato i figli degli immigrati a pagare per i pasti scolastici più dei loro omologhi italiani. Il ministro è stato messo sotto pressione dopo che un appello per il crowdfunding ha raccolto 60.000 euro (46.000 sterline) in pochi giorni per finanziare i pasti scolastici per i figli di migranti prevalentemente africani per protestare contro una risoluzione approvata da Sara Casanova, il sindaco della Salvini’s League party nella città lombarda di Lodi, che in effetti li ha costretti a mangiare separatamente.
L’editto aveva obbligato i genitori a dichiarare i loro beni, in Italia e nei paesi di origine – una richiesta difficile, se non impossibile, per coloro che provengono da paesi africani – per poter beneficiare del costo standard dei pasti. La mancata comunicazione dei dati patrimoniali ha comportato il pagamento della tariffa massima di 5 euro per bambino e, dato che i migranti sono i più poveri della città, molti non potevano permettersi di farlo. Le famiglie erano inoltre tenute a pagare 210 euro a bambino ogni trimestre per lo scuolabus.