Storia di una escort fiorentina

Qualche tempo fa fu pubblicata un’intervista ad una donna fiorentina che, quasi come se volesse fare un dispetto al marito, con cui aveva appena divorziato in malo modo, decise di raccontare la sua storia, una storia che potrebbe essere uguale a quella di tantissime altre donne, e perciò oggi ne parliamo in questo spazio. Lorenza (nome di fantasia), era sempre stata la classica ragazza casa e chiesa sin dai tempi del liceo, le piaceva studiare, fare fitness, uscire con le amiche di tanto in tanto; lei sognava di metter su famiglia, fare un paio di figli, ed essere felice accanto al suo uomo ideale.

Beh, diciamo che non è andata proprio così; Lorenza si era impegnata a fondo per far funzionare il suo matrimonio, aveva anche già messo al mondo un figlio, ma poi qualche ‘ingranaggio’ smise di funzionare, e lei si vide vista costretta a rompere il suo vincolo coniugale, vedendo svanire anche il suo sogno. Come spesso succede però, a volte le cattive notizie non arrivano mai sole, ed infatti, come un fulmine a ciel sereno, Lorenza perse anche il suo posto di lavoro per colpa della crisi economica; un colpo davvero molto pesante.

La presa di coscienza di voler fare la escort

Prima dicevamo che quella di Lorenza potrebbe essere la storia di tante altre donne, ed in effetti se riflettiamo ci diamo conto che è una situazione abbastanza comune da incontrare al giorno d’oggi; è purtroppo un dato di fatto che 7 matrimoni su 10 si sfasciano nei primi tre anni di vita, ed è vero anche che oggi, per effetto della crisi economica e dello stato di emergenza che stiamo vivendo a causa della pandemia, è più facile perdere il proprio posto di lavoro che incontrarne uno nuovo. Lorenza faceva la segretaria in un’impresa che si occupava di ristrutturazioni ed arredamento d’interni, poi purtroppo furono fatti dei tagli al personale, e lei si trovò improvvisamente senza lavoro, proprio mentre stava affrontando anche il problema del divorzio.

Frustrata anche da tutte le negatività che aveva accumulato a causa del suo matrimonio che agonizzava già da tempo, e conscia di essere proprio una bella ragazza, Lorenza ci mise poco a decidere di voler guadagnare bene, lavorare il minimo indispensabile, e possibilmente divertirsi; fu così che iniziò quasi per curiosità a pubblicizzare i suoi servizi come accompagnatrice professionale escort sui motori di ricerca specializzati di cui la rete è strapiena. Da quel momento in poi la sua vita cambiò radicalmente, e lei riacquistò anche quel bel sorriso che aveva perso per colpa del suo matrimonio, che lei stessa catechizzò come l’evento più nefasto di tutta la vita.

Una scelta quasi obbligata

In effetti, cosa avrebbe dovuto fare Lorenza nella sua situazione? Probabilmente in altri tempi avrebbe rapidamente incontrato un altro lavoro, viste anche le sue qualità nei rapporti interpersonali, il suo buon livello culturale, ed ovviamente la sua bellezza; fatto sta che, dopo alcuni tentativi falliti, e con l’incombere delle spese di mantenimento sue e del piccolo Matteo, che all’epoca aveva solo 2 anni, la ragazza decise che quella di diventare una escort di professione era la strada più breve e facile da percorrere per assicurarsi bei guadagni, tra l’altro senza nemmeno sudare più di tanto.

Ovviamente lei non aveva nessuna intenzione di diventare una vera e propria prostituta di quelle che si trovano sui marciapiedi, tanto per rendere l’idea; non solo probabilmente non ne sarebbe stata neppure capace, ma c’era poi da mettere in conto anche la delicatissima situazione della sua separazione, non poteva certo spifferare ai quattro venti che faceva la escort, gli avvocati del marito l’avrebbero rovinata definitivamente.

Pochi appuntamenti, ottimi guadagni

In pratica Lorenza iniziò ad accettare poche proposte, ma sapeva già molto bene come selezionarle; mirò immediatamente al massimo obiettivo raggiungibile, quello di inserirsi nel giro della Firenze bene, e di accettare esclusivamente gli incarichi più allettanti, ovvero quelli offerti da bei giovanotti appartenenti a famiglie aristocratiche che le avrebbero garantito non solo ottimi introiti, ma anche una certa sicurezza per l’incolumità della sua privacy.

Sfogandosi in un certo senso per le disavventure vissute durante gli anni del suo matrimonio, Lorenza iniziò anche a divertirsi in occasione dei suoi primi appuntamenti; veniva trattata come una regina, pagata bene e subito (ovviamente sempre in nero), e soprattutto era riuscita ad assicurarsi un bel po’ di denaro per far fronte alle sue spese di mantenimento, ed assolvere agli obblighi derivanti dal divorzio che alla fine aveva ottenuto provando non poco digusto. Due o tre appuntamenti settimanali della durata di un paio d’ore, a non meno di 400-500€ cadauno, ed in breve Lorenza ritornò a sorridere alla vita, continuando a fare la escort part-time, mantenendo l’anonimato come voleva che fosse, e divertendosi come non faceva da tempo.